Metodi Diretti in Senso Stretto

I metodi diretti in senso stretto si articolano in due categorie a seconda che l'azienda da valutare sia o meno quotata presso una borsa valori.
Nel caso in cui si consideri una azienda quotata il capitale economico dell'impresa oggetto di valutazione sarà:
Dove:
  1. W è il valore del capitale economico;
  2. Pi è il prezzo di mercato di una singola azione della tipologia “i” (ordinaria, privilegiata, di risparmio);
  3. mi è il numero di azioni della tipologia “i”.
Il metodo di contraddistingue per diversi limiti, e segnatamente:
 
  1. mancanza di stabilità: a seconda del momento in cui viene effettuata la valutazione si giungerà ad una diversa stima del capitale economico.
  2. mancanza di razionalità: i prezzi del mercato non sempre danno una corretta valutazione del titolo.
  3. mancanza di neutralità: il soggetto che attua la valutazione si troverebbe a dover scegliere il tipo di prezzo da considerare qualora siano presenti piazze diverse, l'arco di tempo al quale le quotazioni debbono riferirsi (giorno, settimana, mese, anno).
Se l'azienda non è quotata, il valore del capitale viene stimato come media aritmetica semplice o ponderata dei valori economici assunti da una campione di aziende quotate simili, per caratteristiche qualitative e quantitative, a quella oggetto di valutazione.
Matematicamente, se il campione è costituito da n imprese si avrà:

 
Dove:
  1. W è il valore del capitale economico
  2. Wis  il valore del capitale economico dell’azienda campionaria i-esima.
  3. pi sono i "pesi" attribuire a ciascuna azienda campionaria.
Anche in tal caso sono evidenti i limiti del metodo utilizzato, in particolare la mancanza di neutralità: il soggettò valutatore dovrà scegliere soggettivamente il tipo di media (aritmetica, ponderata) da utilizzare e quali imprese includere nel campione.

Alessandro D'Antonio